I componenti sinterizzati possono garantire, a seconda del materiale e delle dimensioni del pezzo, tolleranze abbastanza ristrette sul piano perpendicolare al senso di pressatura (vista in pianta del pezzo).
Nonostante questo, considerando anche il fatto del passaggio in forno per la sinterizzazione, ottenere tolleranze al di sotto degli 0,05 mm solo dalla prima pressatura, è praticamente impossibile.
Nel caso sia necessario avere tolleranze importanti sul profilo esterno del pezzo (ad esempio camme o ingranaggi), oppure su profili interni (ad esempio fori sagomati), è necessario prevedere una calibratura successiva alla sinterizzazione.
Ma come avviene questa calibratura?
Innanzitutto è necessario prevedere uno o più stampi dedicati a questo processo. Ad esempio: uno per la calibratura del profilo esterno, e uno per la calibratura del profilo interno.
Il processo in sé è molto semplice in quanto i particolari vengono pressati nuovamente utilizzando gli stampi dedicati alla calibratura. Il pezzo verrà quindi sottoposto a deformazione plastica, ottenendo in questo modo le tolleranze richieste.
Altri due vantaggi, frutto della calibratura, sono la lieve riduzione della porosità e un miglioramento della finitura superficiale.
Inutile nascondere che, questo processo, può risultare molto costoso!
Sono infatti da mettere in conto gli stampi per la calibratura e l'operazione sui vari pezzi. Soprattutto quest'ultima fase, se eseguita su lotti non elevati, è di tipo manuale.
Sono quindi immaginabili i costi di una ripresa manuale, su ogni singolo pezzo...